De Candia porta un approccio completamente fresco al lavoro, rivedendo l´ordine cronologico musicale e rispolverando la storia, in particolare per quanto riguarda la capacità di ballare i tipici Divertissements.
Piuttosto, racconta l'avvincente storia di Marie, l'adolescente (deliziosa!) impertinente sulla strada per diventare una giovane donna amorevole, attingendo maggiormente al racconto originale "Schiaccianoci e il re dei topi" di E.T.A. Hoffmann. Una fiaba che esamina con estrema chiarezza la psiche infantile e l’età fanciullesca.
Lo stile di de Candia è a volte in punta, poi in mezza punta, o addirittura al suolo, ed è quindi non solo attuale e naturale, ma ne aumenta anche la profondità espressiva dei personaggi.
I costumi di Margit Flagner sono eleganti e spiritosi, ingegnosi e intelligenti, conun particolare apprezzamento per le armonie di colori che aiutano a stabilire perfettamente il carattere dei ruoli. Questo "Schiaccianoci" rivisitato, anche se mai disincantato, è una delizia per tutta la famiglia.
Barbara Angerer-Winterstetter, www.donaukurier.de, 04/10/2016
L'italiano ha dato al balletto una forte scossa, l'ha rimesso insieme (cambiando anche l'ordine dei brani musicali) aggiungendo anche alcune nuove idee.
Proprio come nell'originale fonte letteraria, la produzione di Mauro de Candia affascina su vari livelli: è fantasiosa e visivamente potente e offre una meravigliosa serata a teatro per tutta la famiglia. Si leggono i desideri, le irritazioni e i sentimenti profondi di un adolescente.
Non si avverte nessuna carenza nelle importanti di scene di ballo in questo "Schiaccianoci", anche senza la Fata confetto e i personaggi delle danze di carattere.
de Candia ha creato una coreografia neoclassica, in cui c'è spazio per l'hip-hop e per gli elementi caricaturali. Tuttavia, il coreografo prende sul serio la trama e i personaggi.
Il pubblico era al settimo cielo.
Birgit Müller Bardorff, Augsburger Allgemeine, 4/10/2016
Il coreografo Mauro de Candia, ben sostenuto drammaturgicamente da Patricia Stöckemann, utilizza la fantasmagoria letteraria "Schiaccianoci e il re dei topi" di E.T.A. Hoffmann, che offre una psicologia molto più approfondita ed è più coerente nella sua trama.
Con eleganti scenografie e costumi disegnati da Margrit Flagner, ha messo in scena la sua versione del famoso balletto di Čajkovski con senso dell'umorismo e avvolgendolo, per la maggior parte, in uno stile neoclassico attuale.
Senza dubbio, il punto di danza culminante è stato il passo a due dove Tamas Derai, il nipote respinto, mostra le sue qualità, conquistando così il cuore di Marie con la sua premura e i suoi salti potenti.
Renate Baumiller-Guggenberger, a3kultur.de, 5/10/2016
La sua (di de Candia) figura chiave è la frustrata quindicenne Marie (meravigliosamente ribelle e sfacciata: Michela Paolacci). Il problema sono i suoi genitori soffocanti, che non riescono nemmeno a pensare ad un regalo di compleanno adatto ad una adolescente.
I cavalieri dall’armatura splendente sono Drosselmeyer (magistrale: Riccardo De Nigris nel ruolo di Maestro degli orologi) e il suo giovane nipote (Schiaccianoci/Principe: Tamas Darai). Questi sono in qualche modo diversi, come il telescopio che regalano a Marie. Quando la ragazza lo guarda, il suo noioso mondo familiare viene improvvisamente rovesciato.
Addormentandosi Marie segue Drosselmeyer nel regno della brutta principessa Pirlipat. Nel corso del suo sogno, Marie incontra nuovamente lo Schiaccianoci/Principe. Si immedesima nella figura di Pirlipat e aiuta a scacciare i topi cattivi. La loro mano nella mano si trasforma in un passo a due grandioso e profondamente affettuoso.
Una visione che Marie porta con sé nel mondo reale, quando si risveglierà accovacciata nella cassa dell'orologio.
Vasna Mlakar, Dance for You Magazine, December 2016
In conclusione: come coreografo devi inventare una versione del balletto di Čajkovskij che può intrattenere i bambini mentre, allo stesso tempo, può essere inteso come uno "studio psicologico infantile" da parte degli adulti. Ed è ciò che il direttore della Compagnia di danza di Osnabrück, Mauro de Candia, è riuscito a fare per la maggior parte.
La scenografia di Margrit Flagner gli regala uno spazio che non ha quasi bisogno di modifiche, mentre Marie cresce rapidamente da bimba ad adolescente, che non è né soddisfatta di essere vestita con un abito rosa salmone, né da uno schiaccianoci come regalo. Qualcuno ha ovviamente pensato molto alla questione e ha dato al coreografo una meravigliosa opportunità, che Mauro de Candia ha sfruttato al massimo, specialmente nel primo atto. Un processo di maturazione delizioso, che trasforma la performance in un evento.
Hartmut Regitz, Tanz, December 2016